A partire dal 25 febbraio, giorno dell’inaugurazione, si potrà visitare gratuitamente la mostra che raccoglie le 50 fotografie più significative che hanno preso parte al concorso. A queste istantanee piene di vita è stato affiancato un percorso narrativo di storytelling, che, fra realtà e finzione, accompagna il viaggio del visitatore tra il chiaro e lo scuro del mondo femminile. La mostra segue il percorso che le ACLI di Roma stanno portando avanti, in prima linea, per sostenere le donne a tutto tondo e per contrastare ogni forma di violenza fisica e psicologica, anche grazie allo “Sportello di orientamento e accoglienza per le Vittime di violenza e stalking Fiore di Loto”, attivo presso i locali della Parrocchia di Santa Maria ai Monti.
Alla cerimonia d’inaugurazione, che si è tenuta lunedì 25 febbraio 2019 alle ore 10,30, sono intervenuti: ENZA CAPORALE, viceprefetto vicario di Roma, LIDIA BORZÌ, presidente delle Acli di Roma, ALESSANDRA TRONCARELLI, assessore regionale alle Politiche Sociali e welfare, SABRINA ALFONSI, presidente del I Municipio, AGNESE RANGHELLI, responsabile coordinamento Donne ACLI, LUCA SERANGELI,presidente US ACLI Roma, GIANNI PINNIZZOTTO, presidente scuola di fotografia Graffiti e PAMELA FRANCONIERI, commissario capo della Polizia di Stato.
“Da donna e da presidente di un’associazione come le ACLI di Roma- spiega LIDIA BORZÌ, presidente delle ACLI di Roma- è una grande soddisfazione inaugurare questa mostra che esalta le tante sfaccettature di un essere bellissimo e complicato, la donna, capace di creare e donare nuova vita. Attraverso il linguaggio istantaneo della fotografia hanno preso vita pagine che, dialogando con la realtà, hanno messo a fuoco il significato di essere donna al giorno d’oggi, in tutta la sua umanità, unicità e difficoltà”.
“Abbiamo accompagnato queste foto – aggiunge BORZÌ – non con le classiche didascalie ma con uno storytelling, a cui è affidato il messaggio di questa mostra. Sui pannelli storie di donne, tratte da casi di cronaca nera, che purtroppo si ripetono in ogni angolo del pianeta, a cui però abbiamo volutamente cambiato il finale, con la volontà di sensibilizzare la comunità a partire dalla società civile ad assumersi la corresponsabilità di far sì che questi nuovi finali di riscatto non siano solo un auspicio ma si trasformino in realtà”.
“Ed è su questa strada – conclude BORZÌ – che le ACLI di Roma contribuiscono quotidianamente a fare la propria parte attraverso l’educazione, la formazione, il sostegno psicologico, i percorsi di autodifesa e l’aiuto concreto nelle difficoltà economiche e nella tutela dei propri diritti, e per mezzo di tutte quelle occasioni capaci di valorizzare una rete sociale per non lasciarle mai sole”.